Isola di Capraia

Isola di Capraia

Il fascino di un’esperienza quasi mistica in una delle perle più isolate e selvagge dell’Arcipelago Toscano

Capraia-Map

Le prime testimonianze di vita sull’isola sono ascrivibili al Neolitico quando è attestata una frequentazione presso Monte Castello: qui sono stati recuperati frammenti di vasellame, rocchetti per la tessitura ed una macina, oltre a utensili in ossidiana che testimoniano l’inserimento di Capraia nella rotta che doveva congiungere Corsica e Sardegna con il continente. Successivamente si suppone che sia stata prima base navale etrusca e quindi sicuramente centro romano di controllo delle rotte in chiave anti – cartaginese. Presso la chiesa dell’Assunta sono stati recuperati una base di colonna, un busto di Venere e un sarcofago in marmo, a testimonianza della probabile esistenza di un’area sacra. Nel periodo tardo antico, a partire dal IV secolo d.C., Capraia ospitò una comunità cristiana anacoreta che scelse di vivere in totale isolamento e quindi, nel corso del V secolo, vide l’avvicendarsi di monaci Zenobiti che introdussero la coltivazione della vite africana e costruirono il monastero di Santo Stefano. Tale comunità è la prima testimoniata dalle fonte scritte e dovette riscuotere una certa fama se anche Rutilio Namaziano la cita nel De Reditu suo del 416.
A partire dal IX secolo d.C. Capraia fu scenario di continui scontri con i pirati e fu prima abbandonata per quasi due secoli, quindi rioccupata alternativamente dai pisani e dai pirati fino alla battaglia della Meloria del 1284, che ne sancì l’ingresso sotto l’orbita di influenza genovese.  La città della Lanterna eresse a partire dal 1540 il sistema difensivo composto dalla fortezza di San Giorgio e dalle tre torri di avvistamento.
Dal 1873 al 1986 è stata sede di una colonia penale (Colonia Penale Agricola di Capraia) che provocò una massiccia emigrazione della popolazione autoctona.
Oggi l’Isola di Capraia offre l’opportunità di una visita e di un soggiorno che vi proietteranno in un paradiso di serenità e pace, a contatto con la natura e con una storia millenaria.

Miniere di Rio Marina

Luogo strategico per la grande quantità di ematite e limonite subito individuato dall’imperatore appena sbarcato sull’isola come asse strategico-militare.

Posizione: Rio Marina

Spiaggia della Paolina

La spiaggia prende il nome dall’isolotto che si trova a pochi metri dalla riva, a sua volta intitolato alla sorella di Napoleone Bonaparte che, secondo una leggenda (probabilmente creata da un imprenditore turistico negli anni ’60) amava prendere il sole su questi scogli.

Posizione: Marciana

Villa San Martino

Designata come residenza estiva, Napoleone acquistò la proprietà dalla famiglia Manganaro nel 1814, con l’intento di trasformarla in dimora confortevole e raffinata, che non avesse nulla da invidiare alle residenze parigine.

Posizione: Località San Martino (Portoferraio)

Villa dei Mulini

Costruita nel 1724 dal Gran Duca Gastone de’ Medici, fu la residenza di città di Napoleone durante la sua prima permanenza all’isola d’Elba.

Posizione: Portoferraio

Santuario di Monserrato

Fu fatto costruire in segno di gratitudine nel 1606da José Pons y León dei duchi di Arcos, governatore spagnolo di Napoli e primo governatore della piazza di Longone (facente parte dello stato dei presidi). Nel settembre del 1814 Napoleone, accompagnato da Pons e da Bertrand volle visitare il santuario.

Posizione: Località Monserrato (Portoazzurro)

Museo Mineralogico MUM

Se oggi l’economia elbana è basata sul turismo, rimane il fatto che gli abitanti di San Piero e della costa occidentale (Pomonte) hanno vissuto e continuano a vivere anche grazie al loro granito e marmo

Posizione: San Piero in Campo

Porto e Torre di Marciana Marina

Visita il porto dove approdò Maria Walewska e la torre di guardia armata visitata dallo stesso Napoleone nel 1814

Posizione: Marciana Marina