Montecristo è la quarta Isola dell’Arcipelago Toscano in ordine di grandezza, con una superficie di 10,4 Kmq. Al momento l’isola è disabitata e oggetto di riserva integrale.
La storia di Montecristo affonda le sue radici nell’età Neolitica, tra VI e V millennio a.C., momento al quale sembrano databili frammenti di vasellame e un manufatto in selce rinvenuti presso Cala Maestra. Sono pochi gli elementi che aiutano a definire la storia di Montecristo in età etrusca e romana. Siamo a conoscenza di relitti di navi onerarie nei pressi delle sue acque (III seolo a.C.) e abbiamo qualche testimonianza scritta rispetto a reperti rinvenuti nell’800 a Cala Maestra come un frammento di bicchiere in vetro, scorie di ferro e un frammento di pavimentazione in marmo che potrebbero esser pertinenti ad una villa marittima sul modello di quelle presenti in altre isole dell’Arcipelago Toscano.
Maggiori informazioni si hanno a partire dal V secolo d.C., quando fu costruito un monastero e una cappella nella grotta dove visse San Mamiliano in fuga dai Vandali e che la leggenda vuole sede anche del suo misterioso tesoro. Le fonti scritte descrivono come il monastero fosse stato eretto sui resti di un tempio romano dedicato a Giove, senza che l’archeologia abbia portato prove concrete per avvalorare questa informazione.
L’isola fu abitata fino al 1553, anche se oggetto di numerose scorrerie di pirati. Durante l’ultima di queste ad opera di Dragut il monastero di Montecristo fu definitivamente abbandonato e l’isola divenne per molti anni covo di pirati. I successivi tentativi di ripopolamento, che si protrassero fino a tutto l’800, non ebbero mai un reale successo.
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La spiaggia prende il nome dall’isolotto che si trova a pochi metri dalla riva, a sua volta intitolato alla sorella di Napoleone Bonaparte che, secondo una leggenda (probabilmente creata da un imprenditore turistico negli anni ’60) amava prendere il sole su questi scogli.
Designata come residenza estiva, Napoleone acquistò la proprietà dalla famiglia Manganaro nel 1814, con l’intento di trasformarla in dimora confortevole e raffinata, che non avesse nulla da invidiare alle residenze parigine.
Costruita nel 1724 dal Gran Duca Gastone de’ Medici, fu la residenza di città di Napoleone durante la sua prima permanenza all’isola d’Elba.
Fu fatto costruire in segno di gratitudine nel 1606da José Pons y León dei duchi di Arcos, governatore spagnolo di Napoli e primo governatore della piazza di Longone (facente parte dello stato dei presidi). Nel settembre del 1814 Napoleone, accompagnato da Pons e da Bertrand volle visitare il santuario.
Se oggi l’economia elbana è basata sul turismo, rimane il fatto che gli abitanti di San Piero e della costa occidentale (Pomonte) hanno vissuto e continuano a vivere anche grazie al loro granito e marmo
Visita il porto dove approdò Maria Walewska e la torre di guardia armata visitata dallo stesso Napoleone nel 1814