Le prime testimonianze di frequentazione umana sono molto antiche, pertinenti addirittura al Neolitico, momento in cui l’isola si trovava nella giusta posizione per fare da punto di sosta lungo la via che portava l’ossidiana sarda verso le coste tirreniche. L’isola fiorì anche durante il periodo romano, quando fu scelta come luogo di esilio da parte di Postumio Agrippa, nipote di Augusto e proprietario del grande complesso residenziale marittimo ancora in parte visibile.
La sua conformazione così particolare dovette portare Pianosa ad esser scelta come uno dei primi centri paleocristiani delle isole dell’Arcipelago, unica tra tutte ad avere un complesso di catacombe databili agli inizi del IV secolo d.C. e adesso situate vicino al piccolo borgo parzialmente abbandonato. La storia di Pianosa continua quando Pisa provò a costruirvi un nucleo abitato che tuttavia, essendo difficilmente difendibile dai pirati a causa della mancanza di alture naturali, fu saccheggiato e raso al suolo nel XVI secolo. La storia recente dell’isola vede invece uno sfruttamento come carcere di massima sicurezza che portò ad una suddivisione netta tra spazi agricoli, ad uso dei carcerati e una parte del piccolo paese utilizzato per vivere dal personale di servizio: tale ripartizione fu in uso sino alla dismissione del carcere nel 1998 e, dal 1999, sono possibile escursioni guidate all’interno del territorio insulare.
Grazie ai molti progetti di valorizzazione che si stanno attivando l’Isola di Pianosa è nuovamente fruibile per escursionisti che prenotino la loro esperienza di visita: storia e natura sono così tutelate e contribuiscono, insieme, a definire un paesaggio unico.
Cliccando su “Iscriviti” accetti di ricevere le newsletter alle condizioni definite nella Privacy Policy
La spiaggia prende il nome dall’isolotto che si trova a pochi metri dalla riva, a sua volta intitolato alla sorella di Napoleone Bonaparte che, secondo una leggenda (probabilmente creata da un imprenditore turistico negli anni ’60) amava prendere il sole su questi scogli.
Designata come residenza estiva, Napoleone acquistò la proprietà dalla famiglia Manganaro nel 1814, con l’intento di trasformarla in dimora confortevole e raffinata, che non avesse nulla da invidiare alle residenze parigine.
Costruita nel 1724 dal Gran Duca Gastone de’ Medici, fu la residenza di città di Napoleone durante la sua prima permanenza all’isola d’Elba.
Fu fatto costruire in segno di gratitudine nel 1606da José Pons y León dei duchi di Arcos, governatore spagnolo di Napoli e primo governatore della piazza di Longone (facente parte dello stato dei presidi). Nel settembre del 1814 Napoleone, accompagnato da Pons e da Bertrand volle visitare il santuario.
Se oggi l’economia elbana è basata sul turismo, rimane il fatto che gli abitanti di San Piero e della costa occidentale (Pomonte) hanno vissuto e continuano a vivere anche grazie al loro granito e marmo
Visita il porto dove approdò Maria Walewska e la torre di guardia armata visitata dallo stesso Napoleone nel 1814