Nel medioevo, il territorio elbano era diviso in quattro piviere che facevano capo a quattro pievi, tutte dipendenti dal vescovo di Massa Marittima. Le pievi, chiese rurali, amministravano il sacramento del battesimo e svolgevano anche le funzioni civili e amministrative che oggi sono di competenza dei comuni.
La struttura delle pievi e gli allineamenti astronomici. Gli architetti medioevali non lasciavano nulla al caso, specialmente nella costruzione delle chiese, che dovevano rispettare precisi allineamenti astronomici. In particolare, la piccola finestra dell’abside – la monofora – doveva cogliere i primi raggi del sole all’alba degli equinozi, ed è per questo che le chiese romaniche seguivano una fondazione in cui la parte più lunga era allineata secondo l’asse Est-Ovest, con l’abside a Est. Questo significa che la chiesa ricreava sulla terra una trasposizione della volta celeste. Se siete degli appassionati medioevalisti, bussola alla mano, andate alla scoperta delle chiese romaniche elbane, e scoprite se la loro orientazione è allineata sui solstizi o sugli equinozi…
Il piviere di San Giovanni Battista a Ferraja. La pieve più rappresentativa di quest’area è quella di San Giovanni Battista e San Silvestro, a Ferraja, completamente distrutta nel XVI secolo. Da questa dipendevano la chiesa di Santo Stefano alle Trane a Magazzini, oggi ancora frequentata dai fedeli, e quella romanica di San Quirico, nel territorio di Grassera a Rio, distrutta nel 1534 probabilmente dal Barbarossa.
Il piviere di Capoliveri. Rappresentato dalla pieve di San Michele Arcangelo, l’area comprendeva la chiesa della Madonna della Neve a Lacona, situata su una collinetta circondata dalla macchia mediterranea. Pur mostrando un’impronta architetturale del settecento, questa chiesa è in realtà fondata su una parte più antica di origine medioevale, rendendola una delle più antiche di tutta l’Elba.
Il piviere di Marciana. A quest’area faceva capo la pieve di San Lorenzo (XII secolo), situata tra il paese di Marciana e quello di Poggio in un piccolo spiazzo pianeggiante. Della chiesa oggi rimangono soltanto dei ruderi: essa fu probabilmente distrutta dai corsari ottomani nel 1554.
Il piviere di Campo. Conclude la nostra lista quest’area, cappeggiata dalla pieve di San Giovanni Battista in Campo, situata sulle pendici del Monte Perone. Ad essa erano collegate la chiesa di San Niccolò, a San Piero in Campo, un importante e significativo edificio romanico di importanza nazionale. Mentre tutte le chiese romaniche elbane hanno un’unica navata che termina nell’abside, questa chiesa ha doppia navata e doppio abside. Dalla pieve dipendevano la chiesa di Sant’Ilario in Campo e quella di Santa Maria delle Piane del Canale, i cui ruderi sono poco distanti dalla pieve stessa.
Visitare le pievi, monumenti di grande suggestione, costruite in epoche diverse, significa immergersi nell’affascinante passato dell’Elba, ma è anche un’occasione per esplorare l’isola nella sua varietà di scenari, fra rigogliosa vegetazione e scorci spettacolari.