Mille fiaccole illuminano la spiaggia, decine di persone scendono lungo i sentieri, le barche a remi sono pronte a partire. Ogni anno il 14 luglio all’Isola d’Elba rivive la Leggenda dell’innamorata, la suggestiva rievocazione dell’amore infelice di Lorenzo e Maria che si tiene esattamente nel punto in cui nel 1534 il nobile di origine spagnola Don Domingo Cardenas vide lo spirito della giovane innamorata.
La leggenda dell’Innamorata affonda le radici nella tradizione orale. I due giovani, Lorenzo e Maria provenivano da famiglie di estrazione sociale diversa che, come spesso accadeva all’epoca delle ferree convenzioni sociali, non vedevano di buon occhio la loro unione. Per questo motivo i due si incontravano di nascosto nella Cala de lo Fero, oggi spiaggia dell’Innamorata, a Capoliveri.
Una sera però scendendo lungo il sentiero Maria non trovò Lorenzo ad attenderla. Era stato catturato dai pirati saraceni di Barbarossa, che per decenni hanno predato l’isola per razziare i minerali che da sempre caratterizzano l’Elba. La disperazione dell’Innamorata fu tale che cercò di raggiungere Lorenzo a nuoto gettandosi in acqua. Una scelta sfortunata: Maria scomparve tra i flutti e di lei rimase solo lo scialle, impigliato sugli scogli proprio dove oggi si trova lo Scoglio della Ciarpa.
La rievocazione storica nacque nel 1534 per volontà del nobile spagnolo decaduto Don Domingo Cardenas stabilitosi all’Elba proprio poco distante dai luoghi che fecero da sfondo alla storia dei due giovani amanti. Nella notte del 14 luglio Don Domingo fu visitato dallo spirito inquieto della giovane innamorata. Il mattino seguente ordinò che dal quel momento ogni 14 luglio 1.000 fiaccole illuminassero la spiaggia per indicare a Lorenzo e Maria la strada per ricongiungersi.
E così accade ancora oggi con una suggestiva rievocazione arricchita dalla contesa tra i rioni di Capoliveri (il Fosso in verde, la Fortezza in blu, il Baluardo in rosso e la Torre in giallo) che si sfidano per riprendere lo scialle. In un rituale centenario fatto di figure storiche oggi rese immortali dalla tradizione (come il torciere, l’anziano pescatore, i nobili e i loro portabandiera) ogni anno la sfida designa chi sarà l’Innamorata dell’anno successivo che, secondo il credo popolare, troverà l’amore durante l’anno.
La manifestazione inizia alle 20,30 con il corteo nelle vie di Capoliveri, l’annunciazione del banditore e l’apertura dei giochi della Diffida della Ciarpa. Il corteo si sposta alla spiaggia dell'Innamorata illuminata dalle mille torce. Qui si tengono la sfilata, e la gara dei rioni. Maria presiede il corteo e la cerimonia intera che si conclude con il suo tuffo dallo scoglio della Ciarpa che segna l’avvio della competizione tra i rioni. Dopo la designazione della nuova Maria si tengono balli e festa sulla spiaggia, i coreografici fuochi d'artificio e il tradizionale bagno notturno.
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Luogo strategico per la grande quantità di ematite e limonite subito individuato dall’imperatore appena sbarcato sull’isola come asse strategico-militare.
La spiaggia prende il nome dall’isolotto che si trova a pochi metri dalla riva, a sua volta intitolato alla sorella di Napoleone Bonaparte che, secondo una leggenda (probabilmente creata da un imprenditore turistico negli anni ’60) amava prendere il sole su questi scogli.
Designata come residenza estiva, Napoleone acquistò la proprietà dalla famiglia Manganaro nel 1814, con l’intento di trasformarla in dimora confortevole e raffinata, che non avesse nulla da invidiare alle residenze parigine.
Costruita nel 1724 dal Gran Duca Gastone de’ Medici, fu la residenza di città di Napoleone durante la sua prima permanenza all’isola d’Elba.
Fu fatto costruire in segno di gratitudine nel 1606da José Pons y León dei duchi di Arcos, governatore spagnolo di Napoli e primo governatore della piazza di Longone (facente parte dello stato dei presidi). Nel settembre del 1814 Napoleone, accompagnato da Pons e da Bertrand volle visitare il santuario.
Se oggi l’economia elbana è basata sul turismo, rimane il fatto che gli abitanti di San Piero e della costa occidentale (Pomonte) hanno vissuto e continuano a vivere anche grazie al loro granito e marmo
Visita il porto dove approdò Maria Walewska e la torre di guardia armata visitata dallo stesso Napoleone nel 1814