Il Passaporto Napoleonico è modo originale per visitare i luoghi legati all’Imperatore e vedere le bellezze dell’Isola d’Elba, attraverso un percorso culturale e naturalistico.
Regolamento
Segui anche tu le orme dell’Imperatore. Visita sette luoghi napoleonici all’Isola d’Elba e timbra ogni volta il tuo passaporto. Una volta completato, passa a ritirare il tuo Attestato napoleonico presso l’Info Park Area o presso l’Info Point della Gattaia a Portoferraio (salvo esaurimento scorte).
I sette luoghi Napoleonici
Clicca un luogo sulla mappa per conoscerne i dettagli e per sapere dove si trova
1. Miniere di Rio Marina
Luogo strategico per la grande quantità di ematite e limonite subito individuato dall’imperatore appena sbarcato sull’isola come asse strategico-militare.
Fu fatto costruire in segno di gratitudine nel 1606da José Pons y León dei duchi di Arcos, governatore spagnolo di Napoli e primo governatore della piazza di Longone (facente parte dello stato dei presidi). Nel settembre del 1814 Napoleone, accompagnato da Pons e da Bertrand volle visitare il santuario.
Designata come residenza estiva, Napoleone acquistò la proprietà dalla famiglia Manganaro nel 1814, con l’intento di trasformarla in dimora confortevole e raffinata, che non avesse nulla da invidiare alle residenze parigine.
La spiaggia prende il nome dall’isolotto che si trova a pochi metri dalla riva, a sua volta intitolato alla sorella di Napoleone Bonaparte che, secondo una leggenda (probabilmente creata da un imprenditore turistico negli anni ’60) amava prendere il sole su questi scogli.
Se oggi l’economia elbana è basata sul turismo, rimane il fatto che gli abitanti di San Piero e della costa occidentale (Pomonte) hanno vissuto e continuano a vivere anche grazie al loro granito e marmo.
Luogo strategico per la grande quantità di ematite e limonite subito individuato dall’imperatore appena sbarcato sull’isola come asse strategico-militare.
Fu fatto costruire in segno di gratitudine nel 1606da José Pons y León dei duchi di Arcos, governatore spagnolo di Napoli e primo governatore della piazza di Longone (facente parte dello stato dei presidi). Nel settembre del 1814 Napoleone, accompagnato da Pons e da Bertrand volle visitare il santuario.
Designata come residenza estiva, Napoleone acquistò la proprietà dalla famiglia Manganaro nel 1814, con l’intento di trasformarla in dimora confortevole e raffinata, che non avesse nulla da invidiare alle residenze parigine.
La spiaggia prende il nome dall’isolotto che si trova a pochi metri dalla riva, a sua volta intitolato alla sorella di Napoleone Bonaparte che, secondo una leggenda (probabilmente creata da un imprenditore turistico negli anni ’60) amava prendere il sole su questi scogli.
Se oggi l’economia elbana è basata sul turismo, rimane il fatto che gli abitanti di San Piero e della costa occidentale (Pomonte) hanno vissuto e continuano a vivere anche grazie al loro granito e marmo