Sburrita elbana

Il piatto che accompagnava le pause dei minatori

La sburrita o sburita è un piatto tipicamente riese: si intende una zuppa di pesce aromatizzata con erbe o verdure. È conosciuta anche con il nome di "buridda" in Liguria e in Sardegna, mentre in Provenza assume il nome di "bouridde". Alcune ricette vedono l'impiego di seppie o polpetti di bianco con l'aggiunta di piselli o carciofi, altre con naselli, aguglie o code di rospo. Essendo una zuppa dovrà essere sempre accompagnata con dei crostoni di pane tostato ed eventualmente agliato. La versione riese è quella più conosciuta all'Elba e non solo. Ha come componente principale il baccalà, merluzzo salato d'importazione disponibile tutto l'anno. La sburrita di baccalà veniva portata dai minatori sul luogo di lavoro per la pausa pranzo: la riscaldavano su un fornello messo a disposizione dall'amministrazione delle miniere o tra due sassi dove veniva allestito un piccolo focolare.

Difficoltà

Facile

Categoria

Primi piatti

Porzioni

6 persone

Tempo di preparazione

1 h

Preparazione

In un tegame fare rosolare nell'olio, l'aglio a spicchi, il peperoncino e la nepitella. Versare l'acqua fredda e fare bollire per dieci minuti.

Aggiungere il baccalà dissalato tagliato a tocchetti regolari e aspettare che venga a galla dopo circa dieci minuti. Aggiustare di sale. Disporre il pane tostato e agliato in una scodella, adagiarvi il baccalà, bagnare con il brodo di cottura e servire con un filo di olio.

Ingredienti

- 1 kg di baccalà bagnato
- 2 litri di acqua fredda
- 6 spicchi d'aglio
- Peperoncino
- Qualche rametto di nepitella
- Olio EVO
- Un pizzico di sale
- Dodici fette di pane tostato

Miniere di Rio Marina

Luogo strategico per la grande quantità di ematite e limonite subito individuato dall’imperatore appena sbarcato sull’isola come asse strategico-militare.

Posizione: Rio Marina

Spiaggia della Paolina

La spiaggia prende il nome dall’isolotto che si trova a pochi metri dalla riva, a sua volta intitolato alla sorella di Napoleone Bonaparte che, secondo una leggenda (probabilmente creata da un imprenditore turistico negli anni ’60) amava prendere il sole su questi scogli.

Posizione: Marciana

Villa San Martino

Designata come residenza estiva, Napoleone acquistò la proprietà dalla famiglia Manganaro nel 1814, con l’intento di trasformarla in dimora confortevole e raffinata, che non avesse nulla da invidiare alle residenze parigine.

Posizione: Località San Martino (Portoferraio)

Villa dei Mulini

Costruita nel 1724 dal Gran Duca Gastone de’ Medici, fu la residenza di città di Napoleone durante la sua prima permanenza all’isola d’Elba.

Posizione: Portoferraio

Santuario di Monserrato

Fu fatto costruire in segno di gratitudine nel 1606da José Pons y León dei duchi di Arcos, governatore spagnolo di Napoli e primo governatore della piazza di Longone (facente parte dello stato dei presidi). Nel settembre del 1814 Napoleone, accompagnato da Pons e da Bertrand volle visitare il santuario.

Posizione: Località Monserrato (Portoazzurro)

Museo Mineralogico MUM

Se oggi l’economia elbana è basata sul turismo, rimane il fatto che gli abitanti di San Piero e della costa occidentale (Pomonte) hanno vissuto e continuano a vivere anche grazie al loro granito e marmo

Posizione: San Piero in Campo

Porto e Torre di Marciana Marina

Visita il porto dove approdò Maria Walewska e la torre di guardia armata visitata dallo stesso Napoleone nel 1814

Posizione: Marciana Marina